venerdì 18 luglio 2014

Un libro sulla paralisi cerebrale infantile, anzi no...non solo!



Il libro di Mainardi è come una Bibbia scritta per i bambini. Contiene una cultura universale e una religione profondissima personale, ispirata al figlio dell'autore, Tito. Noi siamo i bambini.

 Si può guardare alla vita in maniera globale; lo si può fare attraverso un filtro sulla base del quale si leggono e si dà un senso a tutte le cose: interpretare la vita attraverso l'amore, la morte, il dolore, la musica, i numeri... Mainardi usa la sua specialissima lente d'ingrandimento: la paralisi cerebrale di Tito. 


Citazione:
< Avere un figlio con la paralisi cerebrale è l'avventura più entusiasmante che ci sia. Il più grande nemico di un bambino con la paralisi cerebrale è la forza di gravità. [...] La prima cosa che deve fare, prima di qualunque altra , è imparare a cadere. [...]
Quando le persone scoprono che mio figlio ha la paralisi cerebrale, lo guardano con un misto di simpatia e pietà. Io lo guardo come se guardassi un totem: con devozione, reverenza e sentimento di inferiorità. Si dice che, a causa dell'assenza di gravità, un bambino con la paralisi cerebrale sia meglio predisposto per vivere sulla luna. Mio figlio, perciò, è un uomo del futuro, pronto per i viaggi interplanetari. Conoscete quell'episodio di "Star Trek" in cui gli alieni di una lontana galassia credono che Star Trek sia Dio? Perché io sono come quegli alieni, e mio figlio è il capitano Kirk. >



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