Qui di seguito pubblichiamo il messaggio di una terapista che ha partecipato alle giornate di studio e formazione.
Una luce sotto il moggio
Sono
una terapista dell'età evolutiva che ha partecipato al seminario di
aggiornamento tenuto dalle colleghe del Servizio di Riabilitazione
Neurocognitiva dell'età evolutiva dell'Azienda Ospedaliera
Universitaria Pisana svoltosi dal 16 al 19 febbraio 2015.
Vorrei
esprimere sul blog dell'Associazione A.R.A ( sostenitrice di questo
evento formativo)riflessioni e pensieri sull'esperienza fatta.
Pur
essendo una terapista “datata” sono venuta a contatto in maniera
più approfondita con il Metodo dell'Esercizio Terapeutico
Conoscitivo (E.T.C) solo 3 anni fa, partecipando ad un primo
seminario condotto dalla dott.Puccini e dalla dott.Breghi.
In
quell'occasione mi si sono palesate risposte ai miei tanti dubbi e
domande accumulate negli anni ,relativi a tante pratiche
riabilitative.
Mi
sono chiesta come mai questa metodica fondata su presupposti teorici
dal punto di vista neurofisiologico,psicologico e pedagogico già
validi all'epoca della sua fondazione e ,ancor più oggi, così
concordante con quelli che sono i nuovi apporti delle neuroscienze
circa i processi d'apprendimento (che include il movimento!), non sia
entrata a pieno diritto nel mondo accademico della Riabilitazione.
Certo
qui entriamo in quell'ambito di potere culturale, fatto di lobby e
clientelismi, che riguarda e caratterizza il nostro sistema
Universitario ( vorrei tanto poter usare verbi al passato !), per cui
se sei voce controcorrente, non allineato politicamente, oppure
troppo avanti da suscitare invidie, come forse sono stati il
dott.Perfetti e la dott.Puccini, subisci l'ostracismo dai percorsi
ufficiali della conoscenza da trasmettere alle nuove generazioni.
Di
contro faccio anche una riflessione sugli ideatori del metodo che
forse si sono chiusi in una reattiva supponenza, costruendosi un
limbo che bastava a se stessi o pochi eletti.
Questa
“indietrologia” mi è funzionale a dire che,oggi, il metodo e i
bravi/e professionist/ei che lo conoscono e lo operano con competenza
sono davvero “una luce sotto il moggio”.
Vorrei
infatti esprimere un riconoscimento e ringraziamento sentito a tutto
il team delle colleghe che lavorano al
Servizio,Elena,Rita,Donata,Alessandra e Giulia, che con grande
professionalità ,preparazione culturale e,non di meno, passione e
generosità,hanno consentito a me e ad altre colleghe un ulteriore
passo in avanti nella conoscenza pratica della metodica.
Mi
auguro che possano avere in futuro un adeguato riconoscimento della
loro competenza professionale ( in primis dalla Loro Azienda
Ospedaliera Universitaria) e possano avere la possibilità di formare
e istruire nuovi e “vecchi “ professionisti.
Un
ringraziamento speciale anche ai genitori dell'Associazione A.R.A,
esempio di come si può rispondere con coraggio ed energia
costruttiva alle difficoltà che la vita ci pone davanti, divenendo
protagonisti di idee e azioni di sostegno a se stessi e agli altri.
Una
luce sul lucerniere per la nostra comunità sociale
Stefania
Tacconi